di Alessandro D’Avenia.

Margherita sta per iniziare il liceo, una parte fondamentale della sua vita, ed è spaventata, come molti quando devono fare un grande passo. Ma tutto cambia poco prima dell’inizio della scuola, quando suo padre se ne va di casa. Senza nemmeno avvertire, senza spiegazioni. È così che Margherita intraprende le scuole. E il suo dispiacere e la sua sofferenza la portano a passare un brutto momento. I primi mesi incontra Marta, che la coinvolgerà con la sua vitalità e Giulio, un ragazzo che sembra avere l’indole dell’osservatore, che guarda tutto e tutti con grande maturità. Conoscerà il suo professore di letteratura e attraverso lui la risposta per risolvere la sua situazione, scritta con parole importanti: quelle dell’Odissea. Margherita, come Telemaco, proverà a riprendersi suo padre. Grazie anche al consiglio della saggia nonna Teresa.
Quello che subito si nota in questo romanzo è la scrittura che utilizza le metafore e le similitudini per descrivere perfettamente gli avvenimenti e soprattutto i sentimenti dei personaggi. Scrive per dare al lettore le sensazioni. Più che la storia, cura le parole. Poco accade e accade lentamente, però spiegato nei minimi dettagli. Lo scrittore si dilunga inserendo dei flashback spesso da parte della nonna. Infatti D’Avenia prende il punto di vista di Margherita, della mamma di lei, della nonna, del fratello, di Giulio, del professore e di Marta. Non tralascia i pensieri di nessuno. E crea così un libro che parla delle difficoltà dei quattordicenni e delle difficoltà delle persone che stanno loro intorno e di come le vite di tutti si intreccino per dare una soluzione.

Jenny 😉